Il rancore è risentimento che persiste nel tempo. La persona che mostra risentimento verso un altro viene solitamente classificata come dispettosa. Ad esempio: "Provo un grande risentimento verso mio padre per tutto quello che ha fatto a mia madre" , "Stai calmo, non ho rancore contro di te" , "C'è molto risentimento nelle persone che, da anni, aspettano una soluzione da dei leader e non riceve mai risposta ” .
È possibile associare il risentimento a una rabbia che si mantiene col passare del tempo. Quando prova risentimento, il soggetto non ha ancora perdonato colui che ha causato il disgusto o l'irritazione. In questo modo, ogni volta che succede qualcosa che ti fa pensare alla situazione che ha causato la tua rabbia, proverai risentimento e agirai di conseguenza.
Il risentimento è considerato un sentimento malsano per coloro che lo provano dentro, in quanto può portarli all'odio, a desiderare vendetta e far ruotare tutta la loro vita attorno a quel sentimento. Pertanto, è consigliabile che ciò che dovrebbe essere fatto in questa situazione è cercare di porvi fine. Come farlo? Mettere in pratica una serie di consigli utili come questi:
-Realizza che avere rancore soffre solo e ti causa dolore.
-Devi sfogarti, esprimere quella sensazione per "sbarazzartene". E questo è qualcosa che puoi fare scrivendolo, dicendo a qualcuno di cui ti fidi o anche andando a un appuntamento da uno psicologo.
-È necessario che la persona che prova quel risentimento decida di porvi fine, voltando pagina, non ripensando al passato e guardando solo avanti.
-È anche importante che questo individuo si renda conto che deve essere "egoista" e pensi al suo benessere, il che lo porterà a rendersi conto che ciò che sente non gli fa bene, anzi.
A volte il risentimento scompare in breve tempo. È il caso di un uomo che si arrabbia con un amico perché ha ottenuto un lavoro a cui aspirava anche lui. Dopo alcuni giorni di rabbia e risentimento, capisce finalmente che non si trattava di un'azione intrapresa contro di lui e accetta la situazione.
Altre volte, invece, il rancore resta per molti anni, anche a morte. Supponiamo che un bambino subisca abusi sessuali da un parente, che è coperto e protetto dal resto della famiglia. Col passare del tempo, questo bambino diventa un adulto pieno di risentimento nei confronti dell'aggressore (che non è mai stato punito) e verso la sua famiglia in generale (che non ha incoraggiato la sua punizione). Nonostante frequenta la terapia e cerchi di perdonare coloro che sono giudicati responsabili del loro dolore, l'individuo non è in grado di lasciarsi alle spalle il risentimento anche con il passare dei decenni.
Oltre a tutto quanto sopra, non possiamo dimenticare l'esistenza del film spagnolo "Rencor", uscito nel 2002 ed è diretto da Miguel Albadalejo. È un dramma che racconta la storia di una donna che un giorno incontra colui che è stato il grande amore della sua vita, un uomo che le ha causato un grande dolore e su cui desidera vendicarsi. L'attrice Lolita ha interpretato il ruolo principale e ha vinto un Goya Award per quel ruolo.